Questa domanda è una delle più proposte dai dipendenti ma contestualmente la più sbagliata. Non è l’attività in se stessa ad essere consentita o compatibile. Sono gli elementi inerenti la sua attuazione connessi alla situazione del singolo dipendente che determinano la compatibilità di un secondo lavoro.
La tipologia di attività, è solo UN elemento di quelli necessari per delineare la fattibilità. Questo sito, il forum, i libri specialistici, vi aiuteranno a comprendere adeguatamente il concetto e le regole per delineare la compatibilità di qualsiasi attività extra.
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La banca dati Anagrafe delle Prestazioni è stata istituita dall’articolo 24 della Legge n. 412 del 30 dicembre 1991 per la misurazione delle prestazioni extraprofessionali rese dal personale delle amministrazioni pubbliche. Tale Legge ha subito modifiche fino ad arrivare a quanto disposto all’articolo 53 del Decreto Legislativo n. 165 del 30 marzo 2001.
La legge n. 190/2012 per la prevenzione e la repressione della corruzione nella pubblica amministrazione, in vigore dal 28 novembre 2012, ha modificato l’art. 53 del d.lgs. 165/2001 in materia di incompatibilità e di incarichi ai dipendenti pubblici in alcuni punti.
Seguire la disciplina prevista è più facile di quanto si pensi. Spesso è sufficiente quanto segnalato in autorizzazione o comunicazione. Successivamente è necessaria una dichiarazione del committente (dove prevista) o del prestatore in relazione alle modalità dell’incarico eseguito e della relativa remunerazione.
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Le normative vigenti non prevedono alcuna preclusione legislativa alla remunerazione per il secondo lavoro dei dipendenti statali compresi gli appartenenti alle forze armate. E’ opportuno variare l’inclinazione mentale obsoleta che inquadra l’esercizio del secondo lavoro del pubblico dipendente solo se reso a titolo gratuito. Le normative vigenti disciplinano la previsione del secondo lavoro previa autorizzazione dell’amministrazione di appartenenza.
E con i miei sistemi, riesci anche a prescindere dall’autorizzazione.
Vado a smentire quelle che sono le dicerie comuni. Le opportunità ci sono eccome! Con il mio metodo del “DOPPIO LAVORO AUTORIZZATO”, ogni giorno trovo opportunità di regolarizzazione che tanti nemmeno immaginano che possano esistere.
Quindi: la tua attività non è compatibile? Può darsi. Ma non è detto che non sia esercitabile comunque con regolarità. Qua trovi tutti gli strumenti per comprendere questo importante fattore e per giungere comunque alla regolarizzazione e senza le consuete limitazioni imposte dalle amministrazioni.
Ecco evidenziata la primaria domanda rivolta giornalmente dai dipendenti.
La compatibilità la fanno una serie di elementi essenziali che determinano l’attività connessa con l’impiego del dipendente statale (impegno richiesto al dipendente, orari, committenza ecc…). L’attività in se stessa è solo UN ELEMENTO che determina la compatibilità. Per gestire un’attività servono anche gli altri elementi. Per cui, nonostante questa domanda sorga spontanea, è assolutamente errata alla radice. E’ come se volessi fare l’idraulico e partissi solo con un martello. Inevitabilmente avresti necessità anche di tutti gli altri attrezzi per lavorare.
Ho sintetizzato IN UNA VIDEO-GUIDA GRATIS tutti gli elementi CHE DEVI ASSOLUTAMENTE SAPERE per fare un’attività extra a qualsiasi titolo.
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Primo fattore: la formazione. In un contesto dove nessuno ha cognizione della tematica, tu devi essere il primo ad averla. E quando ti presenterai al tuo ufficio saprai come muoverti da solo.
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La strada sembra difficilissima solo per chi non ha cognizione.
Ma per arrivare basta che ti formi. Come ogni contesto della vita, per arrivare occorre un periodo di formazione per giungere al risultato. Se vuoi avere formazione drastica e comprendere subito tutto, qua sono stati messi a disposizione i mezzi necessari: i libri specialistici di Massimiliano Acerra, che offrono un drastico miglioramento della tua cognizione personale e i servizi di assistenza diretta, che senza darti fatica, ti portano al risultato immediato con poco e in brevissimo tempo. Il tutto per migliorare la tua comodità di vita, la tua tranquillità, la tua situazione finanziaria e molto altro. Al termine di tutto sarai nella condizione di attuare il tuo progetto al 100% in maniera veloce e semplificata.
Certamente se hai ricevuto una contestazione degli addebiti o una sanzione disciplinare dalla tua amministrazione per la sussistenza di un accertato secondo lavoro, è molto probabile (anzi praticamente certo) che non avevi chiesto la preventiva autorizzazione. Molto semplice.
Devi conoscere adeguatamente la materia PRIMA di approcciarti ad un’attività extra. In tale maniera sarai anche pronto ad affrontare eventuali situazioni successive dovute a sanzioni e dinieghi. In questo blog trovi delle soluzioni e degli orientamenti da seguire e le Video-Guide complete che ti servono per imparare tutta la materia passo a passo.
L’autorizzazione, per i dipendenti dei vari ministeri, va inoltrata all’ufficio addetto alle relazioni con il personale del relativo Ministero. Il proprio ufficio fa da tramite con parere. Per gli enti ed uffici localizzati ed enti locali, l’istanza viene trattata dal capo settore.
Non sempre serve autorizzazione ministeriale, non sempre va inoltrata al relativo ministero e non sempre serve autorizzazione. Accertarsi per tempo con formazione propria o attraverso il servizio di assistenza dello Staff di Massimiliano Acerra delle procedure idonee al proprio caso.
Con il metodo del “DOPPIO LAVORO AUTORIZZATO” si ha le spalle coperte da ogni controllo anche senza autorizzazione.
L’autorizzazione è un atto amministrativo con il quale il dipendente statale va a richiedere alla propria amministrazione la possibilità di esercitare un’attività extraprofessionale, un secondo lavoro.
Consiste nel richiedere materialmente un nulla osta menzionando tutti gli elementi tecnici necessari per delineare una compatibilità.
Utile rimarcare che senza cognizione della materia è un suicidio chiedere un’autorizzazione. Significa tirarsi automaticamente sulle spalle un diniego con tutte le conseguenze negative che ne derivano.
Occorre conoscere tutti gli elementi necessari, arco temporale autorizzabile, orari, termini, limitazioni, norme, anagrafe delle prestazioni, e molto altro. Inoltre non sempre serve autorizzazione.
Non sempre va inoltrata al relativo ministero. Molto spesso la procedura è molto più semplice. Una serie di elementi FACILI DA IMPARARE E DA SAPERE. Ma che è opportuno sapere PRIMA di approcciarsi ad un processo autorizzativo. A tal proposito leggi la guida stilata da Massimiliano Acerra che trovi nella sezione “GUIDE” e iscriviti alla newletter gratis per ricevere tutte le VIDEO-GUIDE che ti portano alla totale cognizione passo a passo.
La risposta è eloquente e contraria a molte dicerie di corridoio che continuano ad imperversare per gli uffici. La risposta è: SI! Puoi esercitare un secondo lavoro a tutti gli effetti anche se sei un dipendente pubblico. Ci sono delle regole da seguire, ci sono delle limitazioni, esistono degli elementi relazionati al singolo caso del singolo dipendente. Elementi da conoscere. In linea di massima si può esercitare un secondo lavoro previa autorizzazione dell’amministrazione di appartenenza. E vale per tutti i dipendenti statali e per gli appartenenti alle forze armate. Lo disciplina la normativa vigente. Al contrario di ciò che si continua a dire…